Geom. Giovanni Cosentino

Termografia Digitale Certificata

Definizione di umidità dell’aria, umidità relativa, grado di saturazione dell’aria, punto di rugiada

Tutti sappiamo che l’acqua è uno degli elementi naturali più importanti per l’uomo. Se riscaldata essa bolle a 100°C e si trasforma in vapore, mentre a 0°C si solidifica in ghiaccio, aumentando di un po’ il suo volume. L’aria può contenere una certa quantità di vapore acqueo; più l’aria è calda e più ce ne sta. A parità di temperatura, se si continua ad introdurre vapore acqueo nell’aria, essa arriverà a saturazione e si otterrà la condensazione di parte dell’acqua.

Allo stesso modo se raffreddiamo un volume di aria contenente vapore acqueo, tutto il vapore che non può più stare in quel volume si separerà sotto forma di acqua liquida. L’aria senza traccia di vapore acqueo si chiama aria secca; l’aria che contiene tutto il vapore che può stare in essa quella temperatura si dice satura di vapore acqueo. Si chiama umidità relativa la misura di quanto siamo vicini o lontani dalla saturazione, cioè del grado di saturazione dell’aria. Il punto di rugiada è quella temperatura alla quale un volume di aria inizia a condensare acqua; si riconosce perché al punto di rugiada il vapore appanna il vetro.
L’Umidità di condensa nelle case: Parametri che regolano la comparsa dell’umidità di condensa in una casa, metodologie per la risoluzione dell’umidità di condensa   L’umidità di condensa nelle case è quella situazione in cui l’acqua condensa su superfici quali muri, soffitti, pavimenti, mobili, creando disagio.

I sintomi da cui si riconosce l’umidità di condensa sono:

  1. la quantità d’acqua immessa nella casa, derivante da attività umane o da umidità di risalita (cottura cibi, lavaggio, docce, vapore emesso durante il sonno, ecc)
  2. la quantità di acqua evacuata dalla casa attraverso le finestre, porte, aeratori e attraverso la traspirabilità dei muri
  3. la temperatura dei locali e dei muri

Il primo punto implica un controllo delle abitudini errate della famiglia, come asciugare panni in casa, lavarsi senza aerare il bagno dal vapore, tenere la porte della camere da letto chiuse durante la notte, stirare usando litri di acqua pensando che tanto il vapore di si disperda, fare bollire molta acqua per usi di cucina. Tutte queste abitudini dovrebbero essere quindi regolate.

Il secondo punto implica il fatto che ci deve essere qualche apertura in cui il vapore possa uscire. Le finestre attuali sono talmente sigillate in modo ermetico che non passa più aria e le case oggi soffrono di umidità di condensa. Le pitture murali usate devono lasciare traspirare; gli stessi intonaci e i materiali usati per costruire i muri devono facilitare questa traspirazione, mentre alcuni intonaci cementiti o pitture lavabili possono creare una vera e propria barriera al vapore.

  Il terzo punto implica di non tenere stanze in cui è presente vapore acqueo troppo fredde, progettare con un adeguato coefficiente termico, lasciare staccati gli armadi affinché non diventino trappole per l’umidità.  

Quindi la soluzione sarebbe in breve la seguente: limitare la produzione di vapore, eliminare il vapore presente nel modo più efficace e impedire che l’acqua si condensi sulle pareti fredde.

Il problema è sempre però lo stesso: come si fa?
Soluzioni preconfezionate non ce ne sono, occorre invece: Per la risoluzione dell’umidità di condensa si può seguire la seguente scala di azioni in ordine seguente di complessità e impatto; se un punto non funziona si va al punto successivo  

  1. variare le abitudini della casa che creino accumuli di vapore. In questo punto possiamo mettere il fatto di evitare di asciugare i panni in casa in stanze fredde e chiuse, di cucinare per molte ore a finestre chiuse, di stirare per ore senza arieggiare cc.
  2. creare passaggi di aria che possano fare evacuare il vapore in eccesso. Ci sono molti modi per creare passaggi di aria: tenere la maniglia della porta a 90°, nelle finestre a tapparella fare dei fori nel cassone e coprirli con griglie, ecc.
  3. aumentare la temperatura nei locali affetti: se un stanza è umida a 17 °C, proviamo a tenerla a 20 °C
  4. mettere un deumidificatore nei periodi critici: quando ci sono dei grossi problemi di umidità questa è la cosa che può salvare momentaneamente la situazione
  5. controllare il tipo di pittura murale interna ed esterna e rimediare a pitture che non traspirano: i casi gravi di umidità di condensa derivano in genere da situazioni estreme in cui i muri non traspirano
  6. mettere un cappotto termico in modo che la condensa eventuale fra muro e cappotto possa essere evacuata   Se l’umidità di condensa deriva dall’acqua evaporata dai muri affetti da umidità di risalita, quella lista non serve. La soluzione è solo quella di eliminare l’umidità di risalita. Arieggiare i locali in questo caso serve solo come palliativo per non avere l’aria satura di umidità, mentre invece aggrava la situazione in quanto favorisce ulteriore risalita di acqua.

Se l’umidità di condensa deriva dalla condensa di acqua evaporata da  una perdita del tetto o terrazze ecc, la vera soluzione è solo quella di riparare la perdita e poi procedere a fare evaporare l’acqua contenuta nel muro.

Pensare che la soluzione si possa trovare esclusivamente in costosi intonaci deumidificanti o ad alta traspirazione è ormai una vecchia favola che nessuno crede. Un intonaco o una pittura per eliminare l' umidità o la muffa non esiste, eventualmente può prollungare gli effetti, ma non possono eliminare le cause alla radice.

  Occorre dire che l’umidità di infiltrazione può dare sintomi misti fra quelli dell’umidità di condensa, cioè muffa, e quelli dell’umidità di risalita, cioè distacco di pittura e intonaco. In questo casi i sali che intaccano la pittura e l’intonaco non derivano dal terreno ma sono quelli contenuti nei materiali laterizi e nella malta usati per la costruzione. Per es. umidità che filtra dal balcone o dalla terrazza può fare staccare la pittura o parte dell’intonaco ma non è umidità di risalita.  

Ci sono tantissimi altri rimedi che dipendono secondo il caso esaminato; i criteri però rimangono gli stessi, cioè intervenire sui tre parametri suddetti.